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Post by do on Sept 10, 2006 12:00:36 GMT 1
Una volta i libri li scrivevano gli scrittori. Oggi, si sa, le cose vanno diversamente, e un volume ispira più simpatia (così almeno ritengonoo gli editori) se é stato redatto da un comico televisivo, da un sindaco o da un cantautore. bisogna riconoscere, però, che il caso di Stefano Bollani, che ha presentaqto ieri alla Fnac di via Torino a Milano il suo romanzo "La sindrome di Brontolo" (Baldini & Castoldi), é un po' differente. Bollani é un talento di varietà quasi rinascimentale. Pianista jazz di statura internazionale, sa piegare il suo sapido senso del tempo e della sorpresa alle forme del cabaret come a quelle dell'imitazione musicale, e lo ha mostrato in varie apparizioni televisive o con la Banda osiris; sa accompagnare da apparente gregario, la voce duttilissima di sua moglie Petra Magoni, e già un paio di anni fa si era dedicato alla scrittura, pubblicando un saggio sul primo mito musicale dal taglio decisamente inconsueto, "L'America di Renato Carosone". Il romanzo é una sorte di giocoso teorema.
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