Post by do on Nov 17, 2005 23:32:56 GMT 1
[glow=red,2,300]FABIO NOVEMBRE[/glow]
Architetto, designer, poeta.
Creatore di un’arte visionaria e potente, colorata, inverosimile ma mai scontata, ideale per scenari avveniristici, di un’era solo sognata.
LA MIA VITA
Dal 1966 sono Fabio Novembre, nato a Lecce, domiciliato a Milano con residenza sul pianeta Terra.
Progetto (o taglio?) spazi, oggetti e installazioni.
Ho iniziato nel ’94 con gli showroom di Blumarine; ora ho appena finito quelli di Biscazza. Nel campo del design lavoro per B&B e Cappellini. Quando posso mi autoproduco: voglio che il lavoro mi rappresenti, per me più si è personali, più si è universali.
I MIEI MAESTRI
Maestri di vita? No grazie, so sbagliare benissimo da solo. Però mi piacciono le figure carismatiche, quelli che della loro vita e della loro opera hanno fatto tutt’uno. Per questo motivo (e nell’ambito che riguarda il mio mestiere) cito allora Ettore Sottsass.
L’ARTE CHE MI EMOZIONA
Amo tutte le produzioni, anzi tutte le manifestazioni di Pablo Ricasso. Dell’uomo ammiro la libertà interiore e, ogni volta che torno a guardare le Tauromachie o Guernica, la loro forza mi toglie il respiro.
IL MIO PORTAFORTUNA
Non sono superstizioso, amo i simboli. E un simbolo positivo è la Tour Eiffel. Costruita per durare una settimana, è ancora là. Ha il valore di un sogno compreso: il sogno di un ingegnere innamorato del cielo di Parigi.
I LUOGHI CHE AMO
Tutti quelli dove sono stato: eliminare i brutti ricordi legati a un posto è una forma di sopravvivenza.
Una città magnifica, però, è Hong Kong. Il primo vero lavoro l’ho fatto in quella megalopoli che è una porta d’Oriente.
I MIEI AMICI
Tanti. A Milano ho filato la mia ragnatela e ho fatto due scoperte: i fratelli Capata, Ennio e Carlo, leccesi come me.
E poi c’è Cristina, la mia portinaia, certo, ma al tempo stesso, la custode dei miei segreti.
I MIEI LIBRI
Le lezioni americane di Italo Calvino sono un’insostituibile manuale: evviva la leggerezza.
Però devo ammettere che certe volte mi sento come Aureliano Buendia, il protagonista di Cent’anni di solitudine.
I MIEI FILM
Sono un felliniano convinto. Non del partito della Dolce Vita, ma di 8 ½. Dunque appartengo alla frangia più estrema.
Ho comprato una foto del paparazzo Tazio Secchiamoli con i primi soldi guadagnati.
Architetto, designer, poeta.
Creatore di un’arte visionaria e potente, colorata, inverosimile ma mai scontata, ideale per scenari avveniristici, di un’era solo sognata.
LA MIA VITA
Dal 1966 sono Fabio Novembre, nato a Lecce, domiciliato a Milano con residenza sul pianeta Terra.
Progetto (o taglio?) spazi, oggetti e installazioni.
Ho iniziato nel ’94 con gli showroom di Blumarine; ora ho appena finito quelli di Biscazza. Nel campo del design lavoro per B&B e Cappellini. Quando posso mi autoproduco: voglio che il lavoro mi rappresenti, per me più si è personali, più si è universali.
I MIEI MAESTRI
Maestri di vita? No grazie, so sbagliare benissimo da solo. Però mi piacciono le figure carismatiche, quelli che della loro vita e della loro opera hanno fatto tutt’uno. Per questo motivo (e nell’ambito che riguarda il mio mestiere) cito allora Ettore Sottsass.
L’ARTE CHE MI EMOZIONA
Amo tutte le produzioni, anzi tutte le manifestazioni di Pablo Ricasso. Dell’uomo ammiro la libertà interiore e, ogni volta che torno a guardare le Tauromachie o Guernica, la loro forza mi toglie il respiro.
IL MIO PORTAFORTUNA
Non sono superstizioso, amo i simboli. E un simbolo positivo è la Tour Eiffel. Costruita per durare una settimana, è ancora là. Ha il valore di un sogno compreso: il sogno di un ingegnere innamorato del cielo di Parigi.
I LUOGHI CHE AMO
Tutti quelli dove sono stato: eliminare i brutti ricordi legati a un posto è una forma di sopravvivenza.
Una città magnifica, però, è Hong Kong. Il primo vero lavoro l’ho fatto in quella megalopoli che è una porta d’Oriente.
I MIEI AMICI
Tanti. A Milano ho filato la mia ragnatela e ho fatto due scoperte: i fratelli Capata, Ennio e Carlo, leccesi come me.
E poi c’è Cristina, la mia portinaia, certo, ma al tempo stesso, la custode dei miei segreti.
I MIEI LIBRI
Le lezioni americane di Italo Calvino sono un’insostituibile manuale: evviva la leggerezza.
Però devo ammettere che certe volte mi sento come Aureliano Buendia, il protagonista di Cent’anni di solitudine.
I MIEI FILM
Sono un felliniano convinto. Non del partito della Dolce Vita, ma di 8 ½. Dunque appartengo alla frangia più estrema.
Ho comprato una foto del paparazzo Tazio Secchiamoli con i primi soldi guadagnati.